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Usiamo i cinque sensi per riconoscere le piante

In questo articolo cerchiamo di capire come utilizzare i nostri cinque sensi per riconoscere le piante. Iniziamo subito!

Vista

Certamente il principale dei nostri sensi, utile per riconoscere diverse piante molto caratteristiche. Tuttavia, per distinguere piante molto simili tra loro ma che possono presentare caratteristiche diametralmente opposte, dobbiamo farci aiutare dagli altri 4 sensi. Andiamo con ordine e vediamo come.

Olfatto

Quando cercate di riconoscere una pianta, ricordatevi che oltre alla vista siete dotati di altri quattro meravigliosi sensi; quindi non limitatevi solo a guardarla, ma, ad esempio, strofinatela tra le dita, e portatela alle narici, quindi inspirate lungamente, magari ad occhi chiusi per non essere distratti, annusando ripetutamente.

Sono molte di più di quante credete le piante che si possono riconoscere solamente dall’odore, con gli occhi chiusi; per fare degli esempi, anche se elementari, la Menta, la Lavanda, la Maggiorana, l’Aglio, l’Origano, il Rosmarino, Cicerbita, il Coriandolo, il Timo, il Finocchio, la Carota, l’Alloro, e potremmo continuare così per un buon quarto d’ora, ma fermiamoci qui.

Tatto

Un altro senso meraviglioso che useremo per la determinazione delle piante è il tatto; e qui capita l’esempio sia pure esasperato dell’Ortica, del Fico d’India, del Cardo, del Pungitopo.

Queste ed altre piante, le ricordiamo perché offendono, ma ce ne sono altra che, pur non offendendo, si fanno riconoscere per le loro fattezze al solo tatto; una di queste è sicuramente il Tartufo di canna (Helianthus tuberosus), che con il suo fusto rasposo e alto anche 2 metri è inconfondibile; un’altra è la Tifa o Mazza sorda, che con una o due grosse “Salsicce” all’apice si rende praticamente riconoscibile al primo tatto; un’altra ancora è la comune Canna di fiume che, sempre al tatto, è presto riconosciuta fra altre mille piante.

Gusto

Una altro senso che ci aiuterà notevolmente nel riconoscimento è sens’altro il gusto, e qui capita a pennello l’esempio della Rughetta: se all’assaggio si rivelerà o dolciastra o solamente amara, potremo concludere che non può trattarsi di Rughetta, ma se tutta la bocca avrà ricevuto l’impressione del piccante, questa sarà certamente la nostra amica.

Sempre al gusto potremo riconoscere il Finocchio marino, il Sedum acre, la Fragola di bosco, simile alla Fragola indiama, che però è scipita e non commestibile, ed altre piante ancora.

Udito

Infine, ci soccorrerà anche l’udito, sebbene in misura minore: comunque, qualsiasi raccoglitore d’erbe, ne dubbio sullo Strigolo con erbette simili (e sono più di una), porta le foglie all’orecchio e le fa rotolare fra le dita: se queste, sfregandosi fra loro, producono un piccolo rumore, come uno stridio, sono certamente quelle dello Strigolo.

A questo punto non vi resta che andar per campi, boschetti e radure a scoprire le piante di questa stagione utilizzando i vostri verdi, cinque sensi!