Hera van Willick

Hera Van Willick e l’arte di viaggiare in bicicletta

Hera ha già visitato 48 paesi e grazie alle sue parole ed al bellissimo cortometraggio Pedal che la ritrae in sella alla sua bici, immersa in panorami incredibili, ti farà venire voglia di intraprendere un viaggio tutto tuo.

Hera van Willick, olandese, ha sempre sentito che c’è di più nella vita oltre ad andare a scuola, trovare lavoro, raggiungere la pensione e poi morire. Cos’altro c’era lo ha scoperto lungo le strade di tutto il mondo, con la sua bicicletta.

I miei genitori hanno fatto alcuni viaggi in Europa prima che io nascessi. Immagino che vedere le foto e ascoltare le loro storie abbia suscitato il mio primo interesse. Quando avevo 19 anni volevo semplicemente andarmene per un po’ da sola. Sono sempre stata sportiva ma non ho mai imparato a guidare, quindi la bicicletta mi è sembrata un buon modo per spostarmi. Ho pedalato 10 giorni in giro per la Germania e da lì è iniziato tutto.

Hera ha pedalato attraverso 48 paesi per una distanza complessiva stimata in oltre 43.000 chilometri.

Per me viaggiare e vivere “avventuroso” significa dare una possibilità a tutti e tutto; per impressionarmi, per insegnarmi, per ispirarmi.

Amerò sempre le persone che mi hanno cresciuto e amato. Ma voglio anche guardare oltre ciò che è familiare e darmi la possibilità di amarlo e sperimentare la sua bellezza.

Ad esempio sull’autostrada del Pamir in Tagikistan o su sull’autostrada Dalton in Alaska. Adoro la ruvida lontananza di quei luoghi. Il Dalton è diventato un ricordo ancora più caro da quando il compagno per quel viaggio, Holger Hagenbusch, è stato purtroppo ucciso in Messico.

Con Holger Hagenbusch, morto in Messico forse a seguito di una rapina

Durante i miei viaggi ho affrontato molte situazione impegnative, ma le più difficili sono state quelle nelle quali ho dovuto gestire ansia o panico, provocati anche dalla disidratazione.

La bici ha la poco invidiabile capacità di ricoprirsi totalmente di fango

Ci sono tre cose che porto sempre nei miei viaggi: una stufa multifunzione (sapere che posso avere sempre un fuoco mi fa sentire soprannaturale ed estatica); un piumino che fa anche da cuscino; un oggetto di qualche tipo che mi tiene in contatto con mio fratello. In questo periodo è un piccolo angelo di legno appeso alla mia borsa da manubrio.

Rendersi conto di trovarsi sulla leggendaria Route 66

Il successo del cortometraggio Pedal, nato da un incontro tra il regista Scott Hardesty e me al Banff Festival 2016, ha superato tutte le nostre aspettative. E ‘stato selezionato per il BMFF World Tour, richiesto da molti festival di film d’avventura (e, che ci crediate o no, il London Film Festival) e accettato anche da tutti i festival che abbiamo contattato.

Sia per Scott che per me è più che avremmo osato sperare. Il nostro obiettivo era quello illustrare perché vivo in sella alla mia bicicletta, per le strade di tutto il mondo e cosa significhi per me, in 8 minuti di film.

Buona visione!

PEDAL from ultralitefilms on Vimeo.

Altro su Back to the Wild

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *