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Fuoco senza legno, gli insegnamenti del passato

Il legno è il materiale che più di tutti ha cambiato il modo di vivere degli esseri umani. Un alleato indispensabile per la costruzione di piccoli utensili, semplici rifugi fino agli edifici più complessi, indispensabile per il riscaldamento durante i mesi invernali e la cottura del cibo. Ma come fare quando la zona in cui ci si trova è sprovvista di alberi e quindi di legno?

L’assenza di alberi nelle sconfinate praterie americane, fu uno dei maggiori ostacoli che i pionieri dovettero affrontare nella loro conquista. La mancanza di legname sembrava rendere quasi impossibile un qualunque tipo di insediamento a meno di doverlo trasportare, con tempi e costi scoraggianti.

Mentre la maggior parte degli americani durante la metà del 19esimo secolo guardava la prateria come una terra inospitale, c’erano popolazioni indigene che vivevano senza problemi in questa distesa priva di alberi. Si erano sviluppate società che avevano messo a punto strategie per vivere una vita che dipendeva il meno possibile dalla disponibilità di legno. Una cosa che tutti nelle pianure dovevano sapere era come accendere un fuoco senza usare legna come combustibile.

Quindi, quali combustibili alternativi si possono usare? Di seguito ci sono tre esempi di combustibili naturali che si possono utilizzare quando il legname è poco o manca del tutto.

Escrementi

Un bel fuoco alimentato con escrementi bovini essiccati, anche oggi ottima alternativa al legno in molti paesi del mondo

Gli escrementi essiccati, come quelli dei bufali, non erano certo carenti nelle seppur sconfinate praterie, dove i bovini pascolavano liberamente. La cosiddetta quercia delle pianure, veniva ampiamente utilizzata come combustibile per il fuoco. Una delle differenze principali rispetto al fuoco da legna, è che il fuoco da escrementi non genera scintille e permette un controllo più semplice delle fiamme, ideale per essere usato in ambienti facilmente infiammabili come tende ed altri tipi di rifugi, purché con un buon riciclo d’aria. Questo perché pur non essendoci scintille, la combustione di questo materiale organico produce molto fumo.

Un altro vantaggio dell’utilizzo di questo combustibile è il lavoro risparmiato nella sua raccolta e conservazione. Non occorre tagliare e trasportare pesanti tronchi per lo stoccaggio. Il lavoro di raccolta poteva essere eseguito da tutti, perfino i bambini, risparmiando tempo e fatica.

Arbusti legnosi

Usati tipicamente come esche, piccoli arbusti ed erba secca possono alimentare piccoli fuochi d’emergenza

Anche se prive di alberi, le Grandi Pianure americane, sono un habitat ideale per i piccoli arbusti. Salvia e altri cespugli tipici delle zone secche, sono fonti di carburante che si dimostrarono particolarmente utili. Un famoso pioniere e politico americano, Osborne Russell, tenne un diario della sue esperienze, dando risalto alla possibilità di poter sopravvivere al freddo anche grazie ai piccoli arbusti.

Russell e i suoi compagni si ritrovarono a piedi dopo la fuga accidentale dei loro cavalli. A quei tempi, essere a piedi nella prateria era come una condanna a morte, tuttavia si diressero verso un forte dell’esercito che si trovava a più di una settimana di marcia. Attraversarono la terra brulla con poco più dei loro fucili e attrezzi di base, niente coperte e niente cibo. La loro fortuna fu quella di incrociare dei bufali e poterono abbatterne qualcuno per il cibo e utilizzarono anche le pelli per ripararsi dal freddo. Mentre erano intrappolati in questa distesa senza fine anche le condizioni meteorologiche peggiorarono, portando pioggia e neve. Il racconto di Russell di quei giorni non lascia dubbio sul fatto che furono al limite della disperazione, ma ci fu un lieto fine perché raggiunsero il forte e poterono mettersi in salvo, ormai stremati.

Lungo la strada, però, il gruppo aveva bisogno di accendere un fuoco ogni sera e senza legno in vista, si accorsero che con estrema fatica, potevano utilizzare la salvia come combustibile. Erano fuochi piccoli e difficili da alimentare, visto il ricorso anche a foglie e rametti ancora verdi, però era fuochi e questo li tenne in vita anche nello spirito.

Come per gli escrementi di bufalo, i piccoli arbusti offrono il vantaggio di alimentare fuochi di piccole dimensioni. In luoghi asciutti e ventosi, mantenere il tuo fuoco piccolo è importante. Un vecchio motto di montagna recita: “più grande è il fuoco, più grande è il matto”.

Grasso animale

Il qulliq è una lampada a olio (grasso liquefatto) utilizzata dai popoli artici per illuminare e riscaldare. La stoppino è costituito da muschio o altri vegetali essiccati.

Un ultimo combustibile alternativo è il grasso animale. In passato, animali come l’orso fornivano carne per la dispensa, ma anche combustibile per il fuoco, ad esempio per le lampade ad olio. Il grasso brucia meglio quando ha impregnato stoffa o altri materiali vegetali, occorre quindi più esperienza per utilizzarlo in sicurezza e soprattutto sfruttandolo in modo efficace. Un esempio della possibilità di ottenere del fuoco anche dove non ci sono alberi è quello offerto dalle popolazioni artiche. Come illustrato nella foto, la loro lampada tradizionale garantisce calore e luce grazie alle risorse che più abbondano in quei territori: il grasso animale.

Una parola di cautela, tuttavia: a differenza dei carburanti citati in precedenza, il grasso brucia ad alta temperature e rapidamente. Gli esperti del barbecue sanno bene come il grasso che cola dalla carne possa produrre fiammate pericolose. È meglio utilizzarlo in piccole quantità per tenere il fuoco sempre sotto controllo, inoltre è bene ricordare che per spegnerlo è preferibile un secchio pieno di terra, piuttosto che d’acqua.

Grazie alle esperienze dei primi coloni americani, sappiamo che si può ottenere il fuoco anche senza legno. Se dovessimo trovarci in una situazione di emergenza, sapremo trovare le risorse per accendere il nostro fuoco.

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